Chloé Bourgeois sapeva il fatto suo sul quando andare in particolari posti e luoghi che sebbene conosceva come se fosse il suo stesso palmo della mano la citta di Cleveland.Ad essere sincera la fiducia per lei era pari a zero questo valeva solo per chi non la conosceva. Si come quelli che sinceramente non capiva affatto sconcertante la realtà dei fatti.
Ma per la bluastra e dai capelli con un'acconciatura seppur strana era alquanto bella. Possiamo dire che in quel periodo ripensava e ci rimuginava anche se quest'ultima lo negava e detestava nel contempo stesso, si ricordò dell'incontro fatto con quella ragazza:
"Kayle", molto più semplice era la prima parola per poterla definire ma al contempo stesso piena di domande sul cosa ci facesse Chloé proprio a Chicago, beh lei avevadetto solo che voleva ricominciare da capo il che era effettivamente piuttosto vero.
Insomma in fin dei conti era rimasta nel dubbio e se casomai ritornasse se non al pub dove loro si erano conosciute. Per quanto sembrò strano sentiva che comunque la possibilità che un giornale dicesse il vero, quando l'ascoltò via radio in macchina...non che fosse una novità ma in giro si vociferava che stava aumentando la circolazione degli esseri sovrannaturali.
Nonostante tutto, Chloé Bourgeois uscii si mise la sua solita mise con giacca blu ovviamente era il suo colore preferito con abbinata la sua non troppo lunga, gonna con i fronzoli arrotondati.
Estremamente competitiva e dotata naturalmente di uno charme che incantava chiunque incontrasse osservò cauta come una perfetta indagatrice, forse era sbagliato o forse no osservare da lontano qualcuno che la intimoriva, o che comunque era la nuova arrivata sovrannaturale? Per lei non vi era un grosso problema anzi, se una persona molto estranea in questione era appena approdata nella città
di Cleveland lei, statene certi che era la prima a saperlo ed a fiutarlo, non a caso leggeva i giornali tutti i dannati giorni in cui era come di consueto sua abitudine fare e poi si beveva un caffè dolce con delle zolette di zucchero insomma quello che le bastava per dover iniziare una nuova ed estenuante giornata di continui andirivieni.
Il perché non se lo spiegava ma, come imprevisto nonostante non lo avesse calcolato con l'orologio che aveva sempre con sé in tasca a lei piaceva il suo
orologio pendente,perché questo non si sbagliava mai era come un orologio svizzero teneva al tempo il suo unico sostenitore anche se per tutti era una illusione poiché per l'appunto lo si puo solo immaginare coi numeri ma, tornando alla realtà, la bluastra si avvicinò al pub cauta nel muoversi,sedendosi infine su una sedia lontana da quella perfetta estranea aspettò, che qualcuno le portò il menù per ordinare il suo caffè.Nel mentre entrò una ragazza dall'aria alquanto famIliare che prese posto vicino alla ragazza pallidissima, ma allo stesso tempo molto attrente, ed ecco il perché la incuriosiva quella giovine. Ma si sentì preoccupata per l'altra non seppe il perché ma si sentiva responsabile, in qualche modo.
Appena il cameriere si avvicinò a Chloé Bourgeois ordinò un :
«Per favore mi porti un caffè e delle zolette di zucchero ed anche uno di quei dolcetti che stanno in esposizione per esser precisa vorrei dei muffin uno al cioccolato e uno alla crema. Grazie!! »Guardò in direzione della mora non facendosi per niente notare, ora sì che l'aveva in pugno.